Sono contenta delle pubblicità
Sono tornate le pubblicità anche dove era stata promessa la loro definitiva scomparsa e vi dirò che non mi dispiace
Sono tornate le pubblicità anche dove era stata promessa la loro definitiva scomparsa: negli abbonamenti a pagamento come Netflix e Amazon Prime.
E mentre tutti si lamentano del fatto che bisogna sorbirsi gli spot anche con gli abbonamenti premium, io sono qui per dirvi una cosa azzardatissima e pericolosa: sono contenta della pubblicità.
E no, non perché mi piaccia guardarle, ma perché mi aiutano a coltivare due cose che stiamo perdendo: la pazienza e la pausa.
Breve premessa
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La pausa che ci manca
Lo abbiamo dimenticato, ma siamo cresciuti con le interruzioni pubblicitarie. Pensiamo alla televisione: quei 90 secondi di pubblicità prima di sapere cosa sarebbe successo a Goku in Dragon Ball. E se era venerdì? Addio, bisognava aspettare tutto il weekend. La pubblicità ci costringeva ad aspettare, ma anche a desiderare.
In quelle pause si faceva tutto quello che non si riusciva a fare durante: pipì, bere, sgranchirsi, parlare. Era un momento di respiro.
Oggi, col binge-watching, siamo in un flusso continuo di contenuti. Nessuna interruzione. Nessuna pausa vera. E allora, ecco che la pubblicità – tanto odiata – per me diventa un piccolo reset (da ignorare, chiaramente).
Un momento in cui staccare, distrarsi e poi tornare alla visione con intenzione e non solo con passività.
Odi et amo
Nella riproduzione continua di contenuti, la pubblicità ci sta davvero rubando tempo? O ce lo sta restituendo?
Magari possiamo vederle come delle parentesi di nulla (e di un leggero fastidio, perché no). In un mondo dove tutto scorre senza sosta, un po’ di nulla non è poi così male.
(Sì, della qualità degli spot pubblicitari - incentrati tutti su farmaci, cibo e make up -, potremmo fare un discorso decisamente diverso. E magari lo faremo. Un’altra volta però).
A proposito
Sulle pubblicità in televisione c’è davvero un mondo. Vi consiglio il libro "Made to Stick" di Chip e Dan Heath che esplora come certe pubblicità siano riuscite a rimanere impresse nella nostra mente. Se invece vi piacciono le storie dietro gli spot più celebri, "Ogilvy on Advertising" di David Ogilvy è un must.
I jingle pubblicitari…non un mondo ma proprio un universo. Qui uno dei miei preferiti, e qui un altro dei miei preferiti.
Parliamone
E i vostri invece? Quali sono stati gli spot pubblicitari indimenticabili nelle vostre vite?
Come vedi la tua “vita filtrata”? Più "verticale" o "orizzontale"?
Ci facciamo una chiacchierata?
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Negli anni in cui la pubblicità aveva il suo spazio libero da abbonamenti o altro c’era anche l’attesa per la nuova pubblicità. Per la mia generazione c’era l’attesa della nuova pubblicità della Nike, per esempio, quella che coinvolgeva i campioni dell’epoca. Basti pensare allo spot della “gabbia” o a quella dei diavoli diventata iconica con il famoso “au revoir” di Cantonà. E si attendeva la contro pubblicità della Adidas. E speravi di beccarla tra gli intermezzi della programmazione. Oppure c’era l’attesa per lo spot natalizio della CocaCola. O il famoso Saratoga che ha battezzato i nostri ormoni, come anche le creme solari. Ma poi ci sono quei spot come Crystal Ball, quelli della Telecom con Massimo Lopez, oppure Lavazza con Manfredi e poi SolenghiLopez. Si aspettava e si sperava di vederli. Adesso scrolli o salti dopo 5 secondi.
La lavatrice dura di più con….. 😜