La Mulino Bianco compie 50 anni di carriera e mette in vendita il casolare simbolo del brand. Una vendita che racconta qualcosa di più su come sia cambiato il concetto di famiglia
Sarebbe bello vedere la normalità delle famiglie, senza che venga percepita come qualcosa da aggiustare e da filtrare (e venti milioni di pacchi di Nascondini!)
Sarebbe bello anche se, nel contempo, si abbandonasse un po' questa nostalgia distorta che evoca passati poco credibili e reali (e venti milioni di pacchi di Nascondiniiiiii)
Però incredibile la potenza di questo spot e di come faccia parte del nostro immaginario collettivo e nel nostro linguaggio. Senza farlo apposta, ho letto questo post poco dopo aver scritto “nel mulino che vorrei” a un amico con cui parlavo di futuro. Io non so dirti cosa sia un mondo senza quel mulino (sono classe ‘90 come lui), vivo in un monolocale a Milano come te e la mia famiglia è molto simile alla tua. Credo che la nostra generazione, purché consapevole che non avrà quel mulino (purtroppo o per fortuna) in fondo, in fondo un po’ quel mulino vorrebbe esistesse per sempre così com’è.
La grande forza di questo marchio, che forse non è mai stato solo un marchio di prodotti, è proprio la potenza comunicativa (ed evocativa) di cui hai parlato. Il Mulino è stato il Mulino di tutti noi, volenti o nolenti. Oggi, credo che la sfida non sia tanto immaginare i nuovi "Mulini che vorrei" che già esistono, ma dare loro spazio, creare per loro una storia bella e forte come quella del passato <3
Sarebbe bello vedere la normalità delle famiglie, senza che venga percepita come qualcosa da aggiustare e da filtrare (e venti milioni di pacchi di Nascondini!)
Sarebbe bello anche se, nel contempo, si abbandonasse un po' questa nostalgia distorta che evoca passati poco credibili e reali (e venti milioni di pacchi di Nascondiniiiiii)
Però incredibile la potenza di questo spot e di come faccia parte del nostro immaginario collettivo e nel nostro linguaggio. Senza farlo apposta, ho letto questo post poco dopo aver scritto “nel mulino che vorrei” a un amico con cui parlavo di futuro. Io non so dirti cosa sia un mondo senza quel mulino (sono classe ‘90 come lui), vivo in un monolocale a Milano come te e la mia famiglia è molto simile alla tua. Credo che la nostra generazione, purché consapevole che non avrà quel mulino (purtroppo o per fortuna) in fondo, in fondo un po’ quel mulino vorrebbe esistesse per sempre così com’è.
+ tantissimi Baiocchi 🫠
La grande forza di questo marchio, che forse non è mai stato solo un marchio di prodotti, è proprio la potenza comunicativa (ed evocativa) di cui hai parlato. Il Mulino è stato il Mulino di tutti noi, volenti o nolenti. Oggi, credo che la sfida non sia tanto immaginare i nuovi "Mulini che vorrei" che già esistono, ma dare loro spazio, creare per loro una storia bella e forte come quella del passato <3
In qualche modo un po' tuttibsiamo stati dentro quel mulino ❤️